NUTRIBIOMA: i primi risultati della ricerca

Nell’ambito della ricerca scientifica del progetto Primi Mille Giorni, per il dottorato in Scienza ed Ingegneria per l’Uomo e l’Ambiente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, è attivo il progetto NUTRI-BIOMA: Impatto della nutrizione e alimentazione nella modulazione del microbiota intestinale nei primi sei mesi di vita” che ha l’obiettivo di studiare come la nutrizione e la corretta alimentazione durante la gravidanza e l’allattamento possano influenzare positivamente lo sviluppo di un microbioma intestinale diversificato, nonché porre le basi per una vita sana e in salute. 

I primi risultati

I risultati preliminari del progetto, ottenuti da otto coppie di mamme e bambini, hanno dimostrato che sensibilizzare le donne in gravidanza e in allattamento verso una sana e bilanciata alimentazione, che prevede un’assunzione adeguata di tutti i macronutrienti (proteine, carboidrati e grassi) e micronutrienti (vitamine e sali minerali) e la raccomandazione di prediligere il consumo di alimenti ad alto valore nutrizionale (per esempio, legumi, frutta secca, verdura e frutta fresca di stagione), contribuisce a migliorare lo stato di salute della mamma e del nascituro e a diversificare positivamente il microbioma intestinale di entrambi.

I bambini nati dalle mamme coinvolte nella ricerca, sono tutti bambini nati a termine per il 75% da parto naturale, in assenza di complicanze e con un peso corporeo alla nascita fisiologico, indicando l’assenza di problematiche di accrescimento durante la vita embrionale.

Nei primi 3 mesi è stata, inoltre, osservata una equa distribuzione tra neonati allattati al seno e neonati allattati in modalità mista, senza riscontro di problematiche gastrointestinali.

Analizzando il microbiota intestinale, si è osservato che il miglioramento delle abitudini alimentari e nutrizionali delle mamme ha contestualmente contribuito a modificare positivamente il microbiota materno, arricchito di specie batteriche benefiche e promotrici di salute, nonché una graduale evoluzione del microbiota intestinale infantile in cui si è osservato un esponenziale aumento della ricchezza e diversità della flora batterica, indice di un buon stato di salute. 

Quali saranno i prossimi passi?

In questa prima fase si è scelto di selezionare donne adulte prive di patologie cliniche che influenzano la  salute, lo stato nutrizionale, e la composizione del microbiota intestinale.

Il prossimo step prevede l’arruolamento di altre dieci donne in gravidanza, che presentano un Indice di Massa Corporea (IMC) pre-gravidico superiore al “normopeso”.  Questo perché la malnutrizione in eccesso è un sostanziale fattore di rischio per lo sviluppo futuro di patologie croniche non trasmissibili, oltre ad avere un impatto rilevante sulla composizione della flora batterica intestinale.

Infatti, è ormai scientificamente dimostrato che un individuo con un eccessivo peso corporeo presenta una marcata alterazione della biodiversità e della ricchezza del microbiota intestinale: questa situazione clinica, definita con il termine di “disbiosi intestinale”, oltre ad essere associata alla progressione di certi stati di malattia, potrebbe essere trasmessa dalla mamma al bambino nei primi 1000 giorni di vita, influenzando lo stato di salute futuro.

Per tale ragione, sarà fondamentale sviluppare un percorso di educazione alimentare nei primi 1000 giorni per condividere e diffondere i saperi su alimentazione e nutrizione, e promuovere cambiamenti verso abitudini alimentari e stili di vita più salutari per il benessere dell’organismo e del microbiota intestinale.

Pertanto, grazie alla collaborazione con altre strutture ospedaliere, il nostro prossimo obiettivo è di allargare il bacino di utenze per proseguire la ricerca su una popolazione nutrizionalmente più complessa e vulnerabile.

Giulia Rocchi

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