L’Assemblea Generale dell’ONU ha dichiarato il 2021 Anno Internazionale della Frutta e della Verdura non solo per sensibilizzare i consumatori sull’importanza che frutta e verdura ricoprono per la salute umana ma anche per promuovere pratiche sostenibili lungo tutta la filiera (dalla produzione alla commercializzazione) ed in grado di ridurre gli sprechi.
Il 7 settembre eravamo a Rimini dove, nell’ambito di Macfrut Fiera 2021, la nostra presidente Cecilia Bartolucci è intervenuta al Convegno “Frutta e verdura per lo sviluppo della persona: non sprechiamola!”, organizzato da Italmercati e da European Food Banks Federation (FEBA) con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra gli operatori, i gestori dei Mercati e il terzo settore in tema di recupero a finalità sociale.
Oltre al presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini ed a Marco Lucchini, consigliere di FEBA, ai lavori sono intervenuti Maurizio Martina, Special Advisor e Vicedirettore Generale aggiunto FAO e Francesco Battistoni, Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Con il nostro progetto Primi Mille Giorni puntiamo molto sulla costruzione di una rete che coinvolga attori dalle sfere della ricerca, del sociale e dell’agroalimentare. Per quale motivo?
La ricerca scientifica sta facendo passi avanti nello studio di salute e alimentazione ma ancora non possiamo definire con certezza quale sia un’alimentazione sana. Sempre più, stiamo andando verso un’alimentazione personalizzata, ovvero rispondente alle necessità di ogni individuo, fin dai primi mille giorni (ovvero dal concepimento fino ai due anni di età), periodo fondamentale per costruire la salute futura delle persone. é in questo periodo, infatti, che si forma il microbiota intestinale e avvengono modificazioni epigenetiche che possono influenzare l’insorgere di malattie future non trasmissibili (tra le quali diabete e malattie cardiovascolari).
Una caratteristica molto importante è sicuramente quella della varietà: una dieta diversificata aiuta ad avere un microbiota diversificato e quindi una salute migliore. Per avere diete diversificate, dobbiamo puntare su una produzione diversificata: sostenere la biodiversità (soprattutto nella produzione di frutta e verdura) e sostenere una produzione di elevata qualità nutrizionale, invece di puntare sulle grandi quantità.
E’ quindi fondamentale affrontare le sfide legate alla produzione ed alla distribuzione con un approccio di sistema, che coinvolga tutti gli attori in campo.
Comitans dialoga con diverse realtà, tra cui anche il Banco Alimentare ed il Centro Agroalimentare di Roma, impegnate nella lotta agli sprechi e nel sostegno alle famiglie, attraverso la distribuzione delle eccedenze, tema strettamente legato alla sostenibilità. Ma le eccedenze sono sempre adeguate a coprire le necessità nutrizionali di queste famiglie? Dal dialogo con istituzioni e volontari impegnati nella distribuzione dei pacchi alimentari emergono alcune criticità.
Un punto di vista fondamentale, quindi, è continuare a sviluppare le tecnologie che esistono e portarle dove sono necessarie. Altro punto fondamentale è avviare una riflessione profonda sul sistema che coinvolga le persone. La strategia europea Dal campo alla tavola è molto importante e sottolinea come salute e benessere umano siano collegati con quella del pianeta, rendendo necessario coinvolgere tutta la filiera alimentare. Proprio in quest’ottica, diventa fondamentale chiudere il cerchio e cominciare ad agire anche…dalla tavola al campo.
“I volontari spesso sono in difficoltà – sottolinea Cecilia Bartolucci – perchè non sanno come comporre un pacco adeguato alle necessità nutrizionali di mamme e bambini. Spesso, mancano gli alimenti adeguati e non sempre le eccedenze coprono le necessità. Una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare le tecnologie innovative, che ci sono, per fare rete e capire come portare le eccedenze da dove sono a dove servono. Anche per trasformare il cibo che come fresco non può più essere donato, conservandone gli alti valori nutrizionali”.
Un punto di vista fondamentale, quindi, è continuare a sviluppare le tecnologie che esistono e portarle dove sono necessarie. Altro punto fondamentale è avviare una riflessione profonda sul sistema che coinvolga le persone. La strategia europea Dal campo alla tavola è molto importante e sottolinea come salute e benessere umano siano collegati con quella del pianeta, rendendo necessario coinvolgere tutta la filiera alimentare. Proprio in quest’ottica, diventa fondamentale chiudere il cerchio e cominciare ad agire anche…dalla tavola al campo.